La correlazione tra tabagismo e sviluppo del tumore al seno è stata ampiamente dimostrata, inoltre, le donne fumatrici sono meno attente alla cura e prevenzione della propria salute.

L’Università di Stanford ha condotto uno studio per analizzare come il tema della prevenzione tumorale sia percepito in maniera diversa dalle donne fumatrici rispetto alle non fumatrici.
L’equipe medica ha preso in esame 89058 casi di donne, tutte in età post menopausa.

Dall’analisi dei dati emerge che le donne fumatrici tendono a sottovalutare il ruolo della diagnosi precoce e della prevenzione nella lotta contro il tumore al seno.
In generale è come se avessero timore di scoprire quanto il vizio del fumo sia dannoso per la loro salute.
Rimandare screening e visite di controllo aggrava la situazione, perché una diagnosi tardiva della malattia equivale a scoprire eventuali neoplasie già in uno stadio avanzato.

Un atteggiamento di resa, che non solo non permette un vero faccia a faccia con gli effetti del tabagismo, ma non consente loro di essere adeguatamente curate.
Senza dimenticare che l’assuefazione porta inevitabilmente la mente umana a sottovalutare alcuni rischi.

D’altro canto, questo studio evidenzia un altro dato interessante.
Le donne che hanno smesso di fumare sono molto più attente e propense ad effettuare screening tumorali precoci, dimostrando in un certo modo di essere più apprensive. Lo stesso discorso vale per le donne che non hanno mai fumato.

La donna che ha smesso di fumare è consapevole di aver assunto in passato un comportamento tossico per il proprio corpo e quindi è più attenta nello svolgere screening regolari.